Passi per il Mondo ODV

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Una piccola associazione italiana porta innovazione tecnologica e speranza in una delle aree più povere del Guatemala, grazie ad una fornitura di hardware ricondizionato da parte di TechSoup.

Nel cuore del Petén guatemalteco, la regione più povera del paese, un’associazione sarda sta dimostrando come la tecnologia possa diventare uno strumento potente di cambiamento sociale. Passi per il Mondo ODV ha trasformato un collegio fatiscente in un centro educativo moderno, dove decine di giovani studenti possono ora accedere agli strumenti digitali essenziali per il loro futuro.

Il racconto di Francesco Pittoni, fondatore dell’Associazione, è la testimonianza di come anche una piccola realtà associativa possa creare un impatto duraturo e significativo in contesti di estrema povertà.

Com'è nata l'Associazione e di cosa si occupa?

Passi per il Mondo ODV è una piccola associazione nata ufficialmente nel 2010, il cui nome è l’acronimo di “Progetto, Assistenza, Sostegno Solidale Insieme”. Nonostante le sue dimensioni contenute, l’associazione opera con uno statuto che le permette di lavorare in qualsiasi parte del mondo, sebbene abbia concentrato i suoi sforzi principalmente in Guatemala.

Dal 2007 fino all’arrivo della pandemia, Francesco Pittoni, il fondatore dell’associazione, si recava personalmente in Guatemala due volte all’anno, trascorrendo complessivamente sei mesi sul campo. La missione principale dell’associazione è stata sin dall’inizio quella di operare nel campo dell’educazione scolastica, un settore cruciale per lo sviluppo delle comunità locali.

Negli ultimi anni, come racconta Francesco, l’associazione ha dovuto affrontare anche problematiche ancora più urgenti e devastanti come la denutrizione infantile.

Il cuore pulsante dell’attività di Passi per il Mondo si trova nella regione del Petén, la zona più povera di tutto il Guatemala. Qui, l’associazione opera principalmente nel paese di Dolores, un nome che riflette purtroppo anche la condizione dei suoi abitanti. Intorno a questo centro abitato gravitano una trentina di villaggi in condizioni estremamente precarie.

“In questi villaggi non arriva l’acqua, solo recentemente sta iniziando ad arrivare l’energia elettrica”, racconta Francesco. “Non ci sono strade asfaltate, e quando si va nei villaggi si va con un fuoristrada, con un pick-up, e sono le montagne russe quando va bene. Poi quando piove è impossibile raggiungere i villaggi per i guadi che bisogna passare, che sono pericolosissimi.”

L’associazione è formata da un piccolo gruppo di volontari, tra cui Francesco e sua moglie, che dedicano energia, tempo e risorse per migliorare le condizioni di vita delle comunità guatemalteche più svantaggiate. La loro forza risiede nella capacità di creare ponti di solidarietà tra l’Italia e il Guatemala, coinvolgendo non solo donatori ma anche partner tecnici che possono contribuire con competenze specifiche.

Francesco Pittoni porta con sé una preziosa esperienza professionale nel campo informatico, essendo stato analista di sistema presso l’ENEL fino al suo pensionamento nel 2004. Questa competenza tecnica si è rivelata fondamentale per lo sviluppo dei progetti tecnologici dell’associazione, in particolare per la creazione e il mantenimento dell’aula informatica che rappresenta oggi uno dei fiori all’occhiello dell’organizzazione.

Nonostante la distanza geografica e le numerose difficoltà logistiche e ambientali, l’associazione ha costruito negli anni una rete solida di collaborazioni locali, tra cui quella con il vescovo del Vicariato del Petén e con figure religiose come padre Ottavio Sassu e padre Giorgio Pitalis, due frati domenicani sardi che hanno iniziato l’opera nel Collegio San Martin de Pores.

Il progetto nel Collegio San Martin de Pores in Guatemala

L’associazione ha lavorato su diversi fronti per migliorare le condizioni delle strutture educative locali. Nelle scuole dei villaggi, spesso costruite con pareti di legno e tetti di lamiera, dove non è raro incontrare serpenti velenosi come il corallo o il “barbagialla”, l’associazione ha contribuito alla costruzione di edifici più sicuri e all’installazione di servizi igienici, un elemento essenziale ma spesso inesistente.

Il progetto più significativo, tuttavia, è rappresentato dal supporto al Collegio San Martin de Pores, che è diventato nel tempo il fiore all’occhiello dell’associazione. Quando Passi per il Mondo è intervenuta, il collegio ospitava circa settanta ragazzi in condizioni estremamente precarie:

“Dormivano in un capannone con letti a castello attaccati, in condizioni veramente pessime,” ricorda Francesco. L’associazione ha avviato una raccolta fondi che ha permesso di ristrutturare completamente il collegio, creando camere da letto spaziose con un massimo di quattro o sei posti letto, ben distanziati tra loro. Sono state sistemate le aule e rifatti i tetti in lamiera, anche se rimane la sfida del caldo estremo, con temperature che possono raggiungere i 50°C accompagnate da tassi di umidità elevatissimi.

Un aspetto particolarmente significativo dell’intervento è stata la creazione di un laboratorio linguistico con registratori per l’apprendimento delle lingue. Nel collegio si studiano lo spagnolo, l’inglese e, caratteristica unica in tutto il Guatemala, l’italiano, in onore del supporto ricevuto dall’associazione italiana. Durante le cerimonie ufficiali, viene sempre esposta la bandiera italiana insieme a quella guatemalteca e a quella del collegio, e vengono cantati entrambi gli inni nazionali, in un commovente segno di gratitudine e fratellanza internazionale.

Ma il progetto più ambizioso e tecnologicamente avanzato è stato la creazione di un’aula informatica con 30 postazioni di lavoro. Questo intervento rappresenta la perfetta sintesi tra la missione educativa dell’associazione e l’expertise professionale di Francesco nel campo informatico.

Come si è svolto il progetto con Hardware TechSoup?

La realizzazione dell’aula informatica ha rappresentato una sfida tecnica e logistica di notevole complessità. Inizialmente, con fondi limitati, l’associazione ha acquistato due server per creare una rete di computer funzionali all’apprendimento dell’informatica. Tuttavia, le condizioni ambientali estreme del Petén, caratterizzate da temperature elevate e umidità costante, hanno creato numerosi problemi tecnici: molti dei computer dell’aula informatica erano diventati inutilizzabili a causa del deterioramento dovuto alle condizioni ambientali e all’usura. Questo ha impedito ai ragazzi di accedere al laboratorio e di seguire i corsi di informatica, interrompendo un percorso educativo fondamentale per il loro futuro.

Per risolvere questa situazione, Passi per il Mondo ha avviato con TechSoup un nuovo progetto di aggiornamento dell’aula informatica, che ha previsto l’acquisto di nuovi computer. Questo intervento è stato particolarmente significativo perché ha permesso di ripristinare la funzionalità del laboratorio informatico, consentendo ai circa cento studenti del collegio di riprendere i corsi di informatica.

La scelta delle attrezzature ha dovuto tenere conto non solo delle esigenze didattiche, ma anche della realtà locale, dove la conoscenza informatica è prevalentemente basata sui sistemi operativi Windows e sui software Microsoft.

Oltre all’hardware, l’associazione ha dovuto occuparsi anche del software necessario per le attività didattiche. Sui nuovi computer è infatti stata installata la Suite di Office 365.

L’implementazione di questo progetto ha richiesto non solo risorse economiche, ma anche competenze tecniche specifiche e una profonda conoscenza del contesto locale. Francesco, con il suo background di analista di sistema, ha potuto guidare personalmente molti aspetti tecnici del progetto, assicurandosi che le soluzioni adottate fossero appropriate e sostenibili nel contesto guatemalteco.

Sfide e impatto del progetto

La prima sfida è stata affrontare le condizioni ambientali estreme del Petén. L’umidità elevata e le alte temperature rappresentano una minaccia costante per le attrezzature elettroniche, richiedendo soluzioni creative come l’uso continuo di deumidificatori. La mancanza di infrastrutture adeguate, come strade asfaltate e collegamenti elettrici stabili, complica ulteriormente la gestione e la manutenzione delle attrezzature.

Un’altra sfida significativa è la logistica: trasportare attrezzature informatiche dall’Italia al Guatemala, attraverso villaggi raggiungibili solo con fuoristrada, richiede una pianificazione meticolosa e una buona dose di coraggio. Questo rende ogni intervento tecnico un’avventura che va ben oltre la semplice installazione o riparazione di un computer.

Anche sul piano educativo le sfide non mancano. Gli studenti del collegio provengono spesso da contesti di estrema povertà, dove l’accesso alla tecnologia è limitato o inesistente. Questo richiede un approccio didattico che parte dalle basi, costruendo gradualmente competenze sempre più avanzate.

Nonostante queste difficoltà, l’impatto del progetto sulla comunità è stato profondo e trasformativo. Come spiega Francesco, “Questa nuova fornitura permetterà ai ragazzi di riprendere un reale apprendimento informatico.”

Per i circa cento studenti del Collegio San Martin de Pores, l’aula informatica rappresenta molto più di un semplice laboratorio: è una finestra sul mondo, un’opportunità di apprendimento che può cambiare il loro futuro. In una regione dove la povertà è endemica e le opportunità sono scarse, l’acquisizione di competenze informatiche può fare la differenza tra una vita di stenti e la possibilità di accedere a lavori qualificati.

L’impatto del progetto va oltre gli aspetti puramente tecnici ed educativi. Il fatto che il collegio sia l’unico in tutto il Guatemala dove si studia l’italiano, evidenzia come il progetto abbia anche una dimensione culturale e umana, creando ponti di amicizia e collaborazione tra realtà geograficamente e culturalmente distanti.

Inoltre, l’attenzione dell’associazione ai problemi di denutrizione infantile dimostra una comprensione profonda del contesto locale e la consapevolezza che l’educazione, per essere efficace, deve essere accompagnata da interventi che garantiscano il benessere fisico e la salute dei bambini. La presenza continua dell’associazione nel territorio, con visite regolari di Francesco e degli altri volontari, ha permesso di costruire relazioni di fiducia con la comunità locale, creando le condizioni per un impatto duraturo e sostenibile nel tempo.

Sviluppi futuri

L’associazione Passi per il Mondo guarda al futuro con ambizione e determinazione, nonostante le sfide e le difficoltà. Uno dei sogni più grandi di Francesco è quello di ampliare l’offerta formativa nell’ambito informatico, includendo corsi di programmazione avanzata.

L’idea è quella di introdurre gradualmente linguaggi di programmazione moderni come Python e piattaforme come WordPress, offrendo agli studenti competenze che possano realmente fare la differenza nel loro futuro professionale. 

Un altro progetto ambizioso per il futuro riguarda l’energia sostenibile, elemento cruciale per il funzionamento a lungo termine dell’aula informatica e dell’intero collegio.

Un impianto fotovoltaico non solo garantirebbe un’alimentazione elettrica più stabile per le attrezzature informatiche, riducendo il rischio di danni causati da sbalzi di tensione, ma rappresenterebbe anche un esempio concreto di sostenibilità ambientale in una regione dove i cambiamenti climatici stanno già avendo impatti significativi sulla vita delle comunità locali.

L’associazione intende anche continuare e ampliare il suo impegno contro la denutrizione infantile, un problema che Francesco ha visto con i propri occhi e che lo ha profondamente colpito: lo sviluppo delle comunità deve essere integrale, affrontando contemporaneamente le esigenze educative, tecnologiche e di salute.

Un altro obiettivo per il futuro è quello di ampliare la rete di collaborazioni, sia in Italia che in Guatemala, soprattutto per quanto riguarda il supporto tecnico e software, essenziale per le attività didattiche dell’aula informatica.

La visione a lungo termine dell’associazione è quella di creare un modello di intervento replicabile in altri contesti simili, dimostrando come anche una piccola realtà associativa possa generare un impatto significativo attraverso un approccio mirato e una presenza costante nel territorio.

Ha seguito il progetto lato TechSoup

La sfida

Attrezzare un laboratorio informatico per studenti in Guatemala

La soluzione

Fornitura di hardware ricondizionato e software

Il metodo

Acquisto e settaggio delle macchine in stock

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